La ragazza di nome Giulio by Milena Milani

La ragazza di nome Giulio

Milena Milani

La ragazza di nome Giulio esplora il risveglio psicologico e sessuale di Jules, una giovane donna alle prese con identità, desiderio e repressione nell’Italia fascista e del dopoguerra. Cresciuta da una madre fredda e narcisista ed emotivamente plasmata da una serie di figure femminili che si prendono cura di lei, i primi e più formativi legami di Jules sono con le donne. La più importante è Lia, la sua governante durante l’infanzia, che le offre sia protezione che manipolazione. Lia esorta Jules a diffidare degli uomini e a rimanere “pura”, mentre la inizia a una relazione fisica segreta e coercitiva. Questa prima esperienza lascia Jules al tempo stesso affascinata e turbata dai confini sfumati tra affetto, controllo e desiderio.

Mentre Jules cresce, la sua attrazione per le donne continua a emergere: incerta, inespressa e spesso carica di sensi di colpa. A Senigallia, instaura un intenso legame emotivo con la sua nuova governante, Serafina. Il loro legame, fatto di gesti fisici impercettibili e di un senso di isolamento condiviso, culmina in un bacio spontaneo, innescato da Jules. Eppure, anche questo è carico di ambiguità e vergogna, poiché Jules corteggia contemporaneamente il fidanzato di Serafina, Amerigo, in un confuso tentativo di comprendere i propri bisogni.

In tutto il romanzo, gli incontri di Jules con gli uomini – Lorenzo, l’amico d’infanzia; Amerigo, la seduzione adulta; Camillo, l’amore tragico; Franco, il partner intellettuale – sono sinceri ma alla fine non riescono a risolvere il suo profondo conflitto interiore. Le sue relazioni eterosessuali spesso rispecchiano il distacco emotivo e la costrizione instillati dalle sue prime esperienze. Mentre cerca il contatto con gli uomini, i suoi legami più forti rimangono con le donne, anche quando questi legami sono dolorosi, complessi o tabù.

La differenza sessuale, il dualismo emotivo e l’alienazione sono centrali nel mondo interiore di Jules. Il suo desiderio di intimità con le donne è in costante tensione con le aspettative sociali e l’onnipresente voce del senso di colpa cattolico. Il suo ultimo, violento incontro con un uomo – un atto impulsivo e autodistruttivo – non rappresenta un rifiuto dell’eterosessualità, ma un momento di crisi che la costringe a confrontarsi con le sue parti frammentate.

Alla fine del romanzo, Jules è sola ma consapevole, non più sospesa tra desideri contrastanti o abnegazione. Il suo viaggio traccia un percorso unicamente femminile e queer attraverso la repressione, il trauma, il desiderio e una fragile emancipazione. La ragazza di nome Giulio offre una rara rappresentazione precoce dell’identità sessuale conflittuale di una giovane donna – in particolare dei suoi legami intimi, spesso tesi, con altre donne – rendendola un’opera significativa, seppur a lungo trascurata, nel canone della letteratura femminista queer.

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Details

ISBN:
Genre: Pulp
Subject:
Publication Date: 1964
Publisher: Longanesi
Language:
Format: Hardcover
Rating:
Notes: In her article La ragazza di nome Giulio: A Forgotten Feminist Novel, Carmen Gomez explores how Milena Milani’s 1964 novel La ragazza di nome Giulio challenged societal norms and anticipated key ideas of Italian feminism. Upon its release, the book faced a public obscenity trial?unprecedented for an Italian author?resulting in the destruction of its printing plates and Milani being branded a pornographer. After winning on appeal, the novel was reissued in 1968, translated into several languages, and adapted into a film that represented Italy at the 1970 Berlin Film Festival.

Despite this recognition, Milani?s groundbreaking feminist perspective remains largely overlooked. The novel follows a young woman named Jules (Giulio in the title) as she matures under fascist rule in Italy. Told in first-person, the narrative reclaims the protagonist?s bodily experience as both a cry for liberation and a resistance to patriarchal norms. Gomez argues that the novel prefigures themes of sexual difference, female emancipation, and the idea that ‘the personal is political’?central to feminist thought in the 1970s. Milani?s work, both politically and stylistically, bridged earlier feminist literature and the resurgence of women’s voices in late 1960s Italy, offering a powerful critique of fascism’s lingering influence on gender roles.

Book_ID: 258347

Author: Northshore Noir Admin